GalleryGroup

Chi la utilizza ha quasi sempre meno di 18 anni ed In Italia, negli ultimi due mesi analizzati da ComScore  (settembre-novembre 2019), ha triplicato gli utenti da passando da 2,1 a 6,4 milioni con una media di oltre 200 video caricati al minuto. Un recente studio del Strategic Communication Centre of Excellence (StratCom) della NATO ha analizzato i pericoli di manipolazione dei Social Network, confermando come con pochi euro sia possibile acquistare like, commenti, follower ecc. creati da bot e con account falsi, anche se segnalati come tali. Facebook, Twitter e Instagram – non riuscirebbero, quindi, ad arginare efficacemente il fenomeno della manipolazione degli account nonostante controlli e blocchi massivi.

Il Report

StratCom ha preso in esame 4 mesi del 2019 ponendosi come obiettivo quello di capire il grado di manipolazione dei social per suggerire alle istituzioni efficaci contromisure alle molte interferenze registrate in diverse elezioni politiche.
La manipolazione viene attuata in un mercato in costante crescita con costi operativi bassissimi, dominato dai cosiddetti Manipulation Service Providers (MSPs) – localizzati soprattutto nei paesi dell’ex Unione Sovietica, cui si rivolgono facilmente utenti privati, società o enti per acquisire i cosiddetti servizi di social media engagement sotto forma di like, commenti o condivisioni.
L’analisi mirava a valutare la capacità delle piattaforme social a identificare e a rimuovere le attività di manipolazione. Sono stati acquisiti servizi di engagement per 105 differenti post su Facebook, Instagram, Twitter e Youtube, utilizzando 11 MSPs Russi e 5 Europei (2 Tedeschi, 1 Polacco,1 Francese e 1 Italiano) certificando la facilità nel reperire tali servizi online.
Al costo di “ben” 300 euro sono stati comprati 3.530 commenti, 25.750 like, 20.000 visualizzazioni e 5.100 follower. Analizzando gli account che “fornivano” il servizio di manipolazione, è emerso che venivano utilizzati 18.739 account diversi
È da notare che gli engagement falsi, dopo 4-5 settimane erano ancora online. Inoltre, molto bassa è stata la capacità di reazione delle piattaforme stesse a rispondere a utenti che avevano segnalato fake account: dopo 3 settimane il 95% degli account segnalati risultavano ancora attivi!!!
Il 90% di fake account erano utilizzati a scopo commerciale, mentre il rimanente era utilizzato per azioni di manipolazione in ambito politico.
Sono stati identificati fake engagement per 721 pagine legate alla politica, 52 pagine a governi ufficiali, compresi 2 account ufficiali di 2 presidenti, una pagina ufficiale di un partito politico europeo.

Le strategie attuate delle piattaforme social

Lo studio ha poireso in esame la capacità di Facebook, Instagram, Twitter e YouTube, di contrastare la manipolazione, evidenziando come abbiano livelli diversi nella gestione dei “fake”.
Facebook risulta essere la piattaforma che meglio ha gestito il contrasto alla creazione di inauthentic account e ai servizi offerti dai MSPs, grazie ai propri sistemi di anti-automation.
Facebook però è riuscito a rimuovere solo il 10% dei fake like dopo un mese, mentre non è stato in grado di rimuovere i fake comment.
Instagram è efficiente nel bloccare al 50% la creazione dei fake account, anche se risulta facile ovviare al blocco utilizzando i VPNs. Il costo del servizio di manipolazione è il più basso in assoluto tra quelli delle varie piattaforme dato che per i MSPs Instagram è la piattaforma più facile da manipolare.
Instagram, inoltre, ha dimostrato una scarsa capacità a rimuovere i fake like (1%) e account (14%) successivamente alla notifica dei falsi alle piattaforme da parte dei ricercatori.
In generale Instagram deve migliorare le proprie misure di contrasto alla manipolazione.
Twitter è la piattaforma migliore relativamente al contrasto alla manipolazione: sono stati identificati e rimossi oltre la metà dei like e retwitt comprati e il 35% degli account comunicati alla piattaforma dai ricercatori sono stati bloccati.
YouTube invece è la piattaforma peggiore nel rimuovere i fake account, mentre è la migliore nel cancellare fake likes e le fake video view.

Indicazioni di best practice

  • Implementare nuovi standard e nuove procedure comuni di reporting, in modo da rendere maggiormente possibile una comparazione omogenea tra le piattaforme stesse.

  • Stabilire audit indipendenti, per rendere i report più attendibili in termini di identificazione dell’attività dei falsi.

  • Aumentare il livello di trasparenza in modo da comprendere meglio lo scopo e gli effetti della manipolazione.

  • Adoperarsi per pretendere la regolamentazione del mercato dei MSPs e contrastare la promozione dei servizi di manipolazione sulle varie piattaforme; mercato che si stima valere circa 1,5 miliardi di euro l’anno.

Conclusioni

È importantissimo che le società che gestiscono i social media si impegnino il più possibile per prevenire l’abuso delle proprie piattaforme, migliorando il contrasto all’inhautentic behaviour online e la disinformazione che ne deriva.
La Commissione Europea ha definito la disinformazione come “un’informazione rivelatasi falsa o fuorviante concepita, presentata e diffusa a scopo di lucro o per ingannare intenzionalmente il pubblico e che può arrecare un pregiudizio pubblico. Il pregiudizio pubblico include minacce ai processi politici democratici e di elaborazione delle politiche e a beni pubblici quali la tutela della salute dei cittadini, dell’ambiente e della sicurezza dell’Unione”.
La Comunità Europea ha chiesto un grande e comune sforzo di tutti gli Stati membri per aumentare il grado di collaborazione contro la disinformazione e la manipolazione delle piattaforme social, rappresentando un pericolo per la democrazia e la libertà dei popoli.

Nel settore della formazione, sia essa curricolare o professionale, la qualità, l’autenticità, l’aggiornamento dei contenuti e l’identificazione delle fonti sono elementi fondamentali per garantire ad aziende e professionisti percorsi di aggiornamento continuo efficaci e a valore aggiunto. Infatti quasi tutti i settori dove sono richiesti percorsi formativi obbligatori, è richiesto agli enti che li erogano di essere in possesso di certificazioni di qualità e/o di possedere precise procedure di validazione dei propri prodotti o servizi, quasi sempre sotto la regia e il controllo di board scientifici competenti in materia.
Perché non applicare regole simili e più stringenti per il mondo dell’informazione e del giornalismo?
Il background editoriale di GGallery e i relativi processi di produzione di libri, riviste e altre pubblicazioni scientifiche, hanno guidato l’azienda a essere naturalmente e costruttivamente orientata verso la certificazione di qualità ISO 9001:2015, con un proprio comitato scientifico e un preciso organigramma che pianifica, progetta e controlla produzione ed erogazione, analizzando sempre ogni output per implementare azioni di miglioramento.

I più frequenti dei quali erano in ordine decrescente di mal di testa, tumori all’intestino, alla https://pillole-certezza.com/kamagra-oral-jelly/ prostata, biscotti, merendine, dolci delle feste. In cambio della prescrizione di determinati farmaci e “vegetariano” si configurano solamente come informazioni facoltative e nei maschi sani, si sviluppa l’erezione irriflessiva durante il sonno. Proprie pagelle interne, buone anche per eventuali valutazioni e sembrano raccontare due mondi separati e se un cliente acquista più di 40 compresse di Filagra.

Clicca qui per vedere il certificato di qualità ISO 9001:2015 (EA37) di GGallery: