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Talent Management a Genova: CFACTOR

Vi racconteremo una fiaba.

 

C’era una volta un vasto regno, popolatissimo e ricco di cose e di bellezze.
Ma, in questo regno, lo stato era debole, e il suo controllo era labile. Il potere era in mano ad alcuni grandissimi feudatari, che, interessati solo ad accumulare denaro, permettevano qualunque cosa nei loro domini.
Il regno era, quindi, preda di banditi, imbroglioni, ciarlatani, mestatori, visionari, propalatori di ogni culto più strano ed esotico, e qualunque altra possibile categoria di manigoldi.

 

Al tempo stesso, però, in questo regno, si muoveva anche un gruppo di “predicatori”, che avevano un grande numero di seguaci nel popolo. Non erano disinteressati, anche loro parlavano alla gente per denaro. Anche loro avevano beni da vendere. Alcuni in effetti appartenevano alla categoria dei manigoldi di cui sopra. Ma molti di loro provvedevano ai cittadini di quel regno un orientamento, una qualche forma di guida, additando quali erano secondo loro le persone oneste e gli imbroglioni, cosa si poteva acquistare senza pericolo e cosa no, di chi ci si potesse fidare e di chi meno. Così, indirizzandoli, erano loro a decidere di cosa si parlava nel regno. E il loro potere era immenso.

 

Avrete già capito che la fiaba non è tale, il regno di cui vi ho parlato esiste: è la Rete.
Un territorio dove sembra che le leggi dello stato, degli stati, non abbiano alcuna validità. Dove potenti social network accumulano profitti enormi consentendo a qualunque bassezza e a qualunque ciarlataneria di venire diffusa a tutti e di provocare danni enormi alla società e al mondo. Dove le fake news, bufale e teorie cospirative di ogni genere imperversano, fuorviando milioni di persone.

 

E poi ci sono loro. Gli influencer.
Quelli che riescono a farsi ascoltare e a trasmettere un messaggio. Spesso questo messaggio è meramente commerciale. A volte è tossico. A volte è la trasmissione di uno stile di vita. In ogni caso, sono loro che hanno, e sempre più avranno, il potere di controllo di ciò che circola nella rete. E da un influencer si dovrà passare sempre più per indirizzare l’attenzione generale.
E anche qui, non tutti gli influencer sono uguali. Ci sono, in numero relativamente ridotto, quelli che chiamerò i “grandi influencer”, con milioni di follower, che parlano di generalità, e danno consigli ad ampio spettro.
Ma, accanto ad essi, si sommano sempre più i cosiddetti “micro influencer” quelli che hanno un numero di follower più ristretto, ma che si occupano di consigliare la loro platea su argomenti più specializzati, come una certa categoria di prodotti, o un certo hobby, una certa attività.
Ed è sicuro che in futuro, ma già da ora, il loro numero e la loro influenza crescerà, diventando sempre più importanti per indirizzare le scelte economiche e commerciali su Internet.
Si parla al riguardo, sempre più di “influencer marketing”, come dell’attività che condizionerà gli acquisti su Internet in misura sempre maggiore.

 

Ma non è facile diventare influencer, bisogna esserne capaci.
I follower bisogna guadagnarseli, attirarli e accattivarseli uno per uno. E bisogna saperlo fare.
Questo richiede l’acquisizione e il padroneggiamento di una grande varietà di skill, tale da permettere di valorizzare la propria visibilità in rete, e rendersi “attraenti” per i navigatori e i visitatori del proprio sito.

 

Ed è importante che vi sia gente che lo sappia fare; perché, come detto, il commercio su Internet dipenderà in misura sempre maggiore dalle capacità di indirizzo conseguite tramite l’influencer marketing. È quindi un interesse primario dell’industria formare gli influencer, un po’ come già si formano i venditori tradizionali, in modo da costruire in rete un ambiente “friendly” per i propri prodotti.

 

Questa è una delle missioni di CFactor, azienda che si occupa di “talent management”, vale a dire di formazione, promozione e orientamento di nuovi soggetti professionali nell’ambito delle tecnologie digitali.

 

Talent management e influencer marketing

Come detto, il problema degli influencer si riconduce al quadro generale delle problematiche di Talent Management, nel senso più letterale la gestione dei talenti, persone dotate di una ottima capacità intellettuale, associata a genialità, estro vivace, intelligenza intuitiva o emotiva e creatività.

 

Utilizzato soprattutto in ambito aziendale, il talent management si sta progressivamente affermando come strumento di crescita sia per i professionisti delle Tecnologie Digitali, che per coloro che vogliano diminuire il gap dovuto alla carenza di competenze digitali disponibili rispetto a quelle richieste dal mercato del lavoro, considerando anche la crescente richiesta di profili dotati di Competenze Trasversali (”Soft Skills”).
L’esigenza è sentita a tutti i livelli e in tutti i settori interessati dalla rivoluzione digitale, ma è soprattutto nell’ambito dell’utilizzo professionale dei social media che si riscontra una forte richiesta. Ed è qui che si inseriscono le tematiche relative ai micro influencer e all’influencer marketing.

 

La rivoluzione dei micro influencer

Come abbiamo visto in questo settore diventa assolutamente necessaria una visione ed una competenza a 360 gradi.
Accanto alle attività relative al posizionamento ed alla gestione della comunicazione ed alle abilità nella creazione dei contenuti, assumono via via un peso sempre maggiore le competenze sull’influence marketing, che consente di ottenere performance di gran lunga superiori ai media tradizionali, con livelli di engagement nettamente migliori, anche nella monetizzazione della presenza online, mediante la creazione di campagne marketing coerenti con le tematiche trattate.

Un altro aspetto importante è quello delle competenze nei rapporti con aziende ed enti, non solo nella gestione dei contenuti, ma anche per le incombenze burocratiche e tecniche, quali la gestione dei contratti.

E dato che l’esito delle campagne di influence marketing, accompagnato da una corretta azione di social marketing, è misurabile con grande precisione, bisogna sapere come evidenziare e valutare i risultati con report chiari e puntuali, conformi alle richieste del Committente.

CFactor si propone come punto di riferimento proprio in questo settore, con un approccio estremamente innovativo.

Il suo scopo è quello di individuare i migliori talenti social, aiutandoli nella crescita ed ottimizzazione dei propri contenuti. Con un approccio professionale e partendo dalle peculiarità artistiche e personali, viene individuato un “posizionamento” corretto, favorendo una presenza multicanale tanto autentica quanto performante.

 

E i risultati si vedono!

Ai primi di ottobre, 47 influencer, per un totale di 25 milioni di followers, provenienti da tutta Italia, di età compresa tra i 16 e i 40 anni, si sono riuniti alla convention di CFactor a Mirabilandia, uno dei parchi divertimenti più importanti d’Italia.
I ragazzi hanno condiviso con i loro followers un’esperienza mozzafiato tra le attrazioni più divertenti di Mirabilandia e le loro Instagram Stories e video Tik Tok hanno generato più di 6 milioni di visualizzazioni coinvolgendo target di ogni tipo!

 

E sono in arrivo tante altre iniziative e novità…
L’influencer marketing dominerà in futuro la rete: è bene essere preparati.
Come si dice: stay tuned!

Di Piero Chiabra & Marco Penso